giovedì 21 novembre 2013

La lotteria di Luisa Carnielli, Fulvio Ervas: recensione!


È il primo libro che leggo di questo autore. Autore, sì, perché Luisa Carnielli, accreditata, è la sorella di Fulvio Ervas, lo scrittore. I due, d'accordo, decisero che lei avrebbe firmato l'opera dell'allora sconosciuto autore.

Fu il primo di una serie di successi, e la verità trapelò: lui non credeva nel sistema editoriale ed era stufo di riceverne dinieghi; lei credeva nel libro, ed aveva ragione.
In un'isola di un arcipelago nel Mare del Nord, terminata l'epopea della caccia alla balena, viene istituita una grande Lotteria per rivitalizzare l'economia morente. I risultati sono eccellenti, ma alcune morti misteriose gettano un'ombra sull'intera organizzazione. L'ispettore Kosh riuscirà infine a dipanare la matassa.
L'ambientazione, la trama e i personaggi appaiono da subito surreali e a tratti grotteschi: tutta la geografia è immaginaria, l'ispettore è un nano appartenente a una razza detta jinn e la sua spalla è un rospo in gabbia, c'è una densità di alberghi da far invidia alla Riviera Adriatica.
Ma è solo (bella) apparenza, anzi, scenografia accurata: infatti la storia è costruita con sagacia e attenzione degna dei migliori gialli. L'intreccio è complicato quanto basta, le pulsioni e i moventi sono autenticamente umani. Accenni melvilliani (dalla caccia alla balena alle citazioni di sagole e ramponi) a tratti espliciti (l'Hotel Nantucket) impreziosiscono la trama.
Alla fine, il tutto appare, se possibile, in uno stile vagamente liberty, cioè lontano dalla nostra realtà ma ugualmente concreto ed esistente, da altre parti.
Personalmente non mi piacciono preziosismi linguistici ridondanti o fini a se stessi, come ogni tanto appaiono nel libro, ma si devo dire che si sposano appieno nel contesto scenografico accennato; comunque è un gusto personale.
È un ottimo libro.

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