martedì 29 dicembre 2015

Il Ponte delle Spie, mia recensione

James Donovan, avvocato civilista con una passata esperienza nel collegio dell'accusa al processo di Norimberga, è incaricato della difesa della spia sovietica Rudolf Abel. Dopo un processo condotto contro l'opinione pubblica e il pregiudizio del giudice Byers,
riesce ad evitargli la sedia elettrica. Nel frattempo, i sovietici abbattono un U2 sopra il loro cielo e ne catturano il pilota americano, Gary Powers. In un gioco di ruolo con regole strettissime, gli USA non possono ammettere di aver inviato un aereo-spia mentre i sovietici negano qualsiasi legame con Abel, sulla carta cittadino della DDR.
Toccherà ancora a Donovan condurre una trattativa basata sul non-incarico con interlocutori non-interessati in egual misura. A complicare tutto, la cattura a Berlino Est dello studente americano Frederic Prior. Il film è tratto da una storia vera.


Capisco che Steven Spielberg può non piacere, perché non si può piacere a tutti. Ma la sua capacità di raccontare storie con l'incanto della macchina da presa ha pochi eguali. I mezzi che la produzione gli mette a disposizione non devono ingannare: la capacità di trasporre la storia che abbiamo già in mente e che vorremmo vedere è tutta sua. Piani lunghi, primi piani, carrellate, fino alla minima espressione di ogni attore, tutto contribuisce a creare un equilibrio che ogni volta sfiora il capolavoro.
Perché pensate che ogni attore abbia la faccia giusta per quel ruolo? Non hanno la faccia giusta, diventano in maniera molto semplice il personaggio.
Cappelli a larghe falde su vestiti di stoffa pesante, macchine d'epoca il cui design lascia stupiti ancora oggi, televisori primordiali con relative trasmissioni originali, quotidiani, mezzi pubblici, arredi riprodotti nei minimi particolari come in un museo: l'America spaventata e indottrinata degli anni '60, in fondo sempre buona e ottimista, rinasce così per l'ennesima volta sul grande schermo, e anche una Germania Est e una Unione Sovietica molto stereotipate, a dire la verità.
Se non è cinema questo!

Guarda il trailer!

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