lunedì 29 gennaio 2018

L'ora più buia, l'entrata in guerra della Gran Bretagna, mia recensione

Tonitruante e rispettoso ritratto di Winston Churchill, il simbolico salvatore dell'Europa libera dal nome di un piccolo villaggio inglese. Tutti sanno che il Primo Ministro era talmente inviso a Hitler da non volerlo neanche nominare, e non conta quanto fosse avversione istintiva e quanto intuizione politica: aveva ragione su tutto.

"Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott", una storia drammatica e una pellicola deludente, mia recensione

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La quasi vera storia dell'ereditiere Jean Paul Getty III, rapito per il riscatto e privato di un orecchio perché il ricchissimo e parco nonno non cedeva alla volontà dei malavitosi.
Questa storia dà ragione a chi sostiene che il soldi non danno la felicità. Il ragazzo sarà liberato e restituito alla sua infelice e disgraziata vita.

sabato 27 gennaio 2018

La concessione del telefono di Andrea Camilleri, mia recensione

La concessione del telefonoLa concessione del telefono by Andrea Camilleri
My rating: 5 of 5 stars

Filippo Genuardi, vigatese benestante grazie ai cospicui beni del suocero e dotato di notevoli qualità amatorie tanto quanto di incapacità professionale, decide di dotarsi di una linea telefonica privata e inizia l'iter per la concessione con la domanda al Prefetto.

E Jhonny prese il fucile, l'apologo antimilitarista di Dalton Trumbo

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Sebbene la Commissione per le attività antiamericane segnò, solo con la sua esistenza, l'ennesima (perché non fu la prima) nefandezza in tema di libertà civili, non si può certo dire che, nel caso di Dalton Trumbo, le accuse di affiliazione al Partito Comunista fossero infondate, essendo egli di convinta e dichiarata fede stalinista.

sabato 20 gennaio 2018

Manhattan, la dichiarazione d'amore di Woody Allen

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La prima volta che vidi questo film avevo forse quindici anni e potei ridere solo per le battute sull'acqua marrone che usciva dal rubinetto della nuova casa di Isaac, il problematico protagonista. In realtà, dentro di me già avevo percepito delle affinità con alcuni elementi essenziali nella concezione di questa magnifica pellicola.
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Prima di tutto, le memorabili melodie di George Gershwin in una superba orchestrazione favoleggiante, ammiccano alla vita sentimentale del protagonista come muse romantiche.
Il bianco e nero aggiunge magia alla magia e le complicazioni sentimentali di Isaac diventano quelle di tutti, cioè di chiunque abbia vissuto e sia stato sconfitto o esaltato dalle sue passioni. I cerebralismi di Isaac nel tentativo di dare una spiegazione a qualsiasi cosa cedono comunque il passo alla sua istintività: ed eccolo litigare con l'amico del cuore per la stessa ragazza per poi tornare a quella di prima, anche se niente potrà più essere com'era. Non c'è argomento di fronte alla forza dell'amore, e tutti nel film obbedisocono solo a questa regola, in barba all'elevata intellettualità mostrata, ricercata e mai eccessiva, perché era proprio questa l'intenzione.
Ovviamente Isaac è ebreo, e fa tutto che nasconderlo anzi sottolinendo la sua superiorità sui cattolici, paragonati ai piccioni nella loro fedeltà.
Questo è l'atto d'amore per Manhattan di Woody Allen, una dichiarazione incondizionata di un'intensità  che qualsiasi persona vorrebbe sentirsi fare, è in realtà l'amore che tutti vorremmo dare e sentire al tempo stesso.